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Diabete e macrobiotica.

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Come me la cucino a casa 1

 

 

Ciao Andrea!
Non so se ti ricordi di me, ci siamo conosciuti alla festa del BenEssere al Melograno Nano… sono … volevo chiederti un consiglio: do assistenza a una signora diabetica, tristemente ancorata alla medicina tradizionale. Il suo diabete va su e giù e succede, per esempio, che la mattina alle 9 ce l’ha a 180, fa 10 unità di insulina, prende una tazza di the e nient’altro, a colazione, per non farlo salire e, alle 11 e 30, ce l’ha a 50 per cui beve una bella tazza di caffelatte con due cucchiaioni di zucchero e un pacchetto di biscotti… dopo di che si sente bene.
Questa cosa accade spesso. Considerato che non posso stravolgere la sua alimentazione né le sue credenze, come potrei aiutarla? Che tipo di “biscotti”, per esempio, potrei suggerirle?
Grazie!
A.

 

 

 

Potrei risponderti di usare i biscotti dei negozi bio con il malto, anziché con lo zucchero, potrei anche aggiungere che il the (tè) industriale è quasi sempre pieno di coloranti e altre cose poco raccomandabili, me la caverei con poco ma non sarebbe corretto, secondo me. Quindi faccio un discorso in generale.

Innanzitutto, credo che le persone non possano essere convinte e curate “contro” il loro volere.  Se la tua assistita non comprende che deve cambiare modello alimentare non ci saranno discorsi che tengano. Potrai proporle di cercare di documentarsi su come con la macrobiotica il problema del diabete si sgonfierebbe… ma senza insistere.  René Levy diceva che il cibo sano porta salute e cura tante malattie, ma c’è un’unica malattia da cui non si guarirà mai: l’arroganza.

Arrogante lo sono stato per anni, di fronte a coloro che erano portatori di idee diverse, e più sane delle mie, sull’alimentazione. Ma è stata solo l’acuta sofferenza a farmi conoscere la macrobiotica e i suoi principi che hanno tanto – dopo – migliorato il mio stato di salute.

Noi ci ammaliamo perché la malattia l’abbiamo fabbricata noi e l’arroganza ci protegge dal riconoscere questa verità, perché riconoscerla vorrebbe dire ammettere i propri errori nella scelta di cibo incongruo, abitudini e stili di vita sbagliati, emozioni e sentimenti negativi.

Detto ciò vorrei dire, in secondo luogo, qualcosa su come in macrobiotica e in MTC (medicina Tradizionale Cinese) si prende in considerazione il problema dell’iperglicemia, come primo stadio, e del diabete, come secondo stadio.

Naturalmente, bisogna precisare, che anche una complessa componente psicosomatica può essere presente – come in tutte le malattie – che ha contribuito, insieme al cibo, allo sviluppo della malattia. Migliorando l’approccio alimentare, migliora anche l’atteggiamento psicologico.

 

Infine, secondo la medicina orientale il pancreas è “energia Terra”, stagione tarda estate-autunno, tardo pomeriggio. E’ una energia lenta, di raccolta, di riunirsi assieme e di sistemarsi. Sapore dolce e colore giallo-arancione. E’ in autunno o tardo pomeriggio che gli effetti del pancreas si fanno sentire di più e sono i momenti in cui più si deve stare attenti e intervenire con alimentazione adatta se si hanno problemi del genere. Il Pancreas svolge un ruolo chiave nella digestione di tutte le categorie di cibo e decide quanti-qualitativamente l’assorbimento delle sostanze nutrienti regolando il suo ormone insulina e quindi la quantità di zuccheri-glucosio  nel sangue.

Al giorno d’oggi i nutrizionisti più avveduti, tendono sempre più a distinguere gli alimenti ad alto indice glicemico (IG), cioè quelli che fanno alzare rapidamente la glicemia, dagli altri… L’aumento della glicemia nel sangue non dipende solo dal consumo di certi alimenti ma anche dalla quantità complessiva di cibo. L’indice glicemico viene quindi influenzato dal tipo di carboidrati che si mangiano, dagli stili di cottura che si adottano, e dalla presenza di grassi, proteine e fibre nel cibo. Gli alimenti integrali (quindi ricchi di fibre), in generali hanno un IG più basso di quelli raffinati. Inoltre lo zucchero comune (anche di canna) e il latte, pur non avendo un alto IG promuovono molto la sovrapproduzione di insulina, mentre quelli ricchi di grassi animali ne ostacolano addirittura il funzionamento.

Allora che si fa a tavola, secondo i principi della macrobiotica, per aiutarsi anche con il cibo?

Ognuno seguirà comunque le indicazioni delle terapie e dei terapeuti che ha scelto, convenzionali o meno, e le diete che gli vengono prescritte dagli specialisti di cui ha fiducia. Personalmente mi fido di più di come la pensa la nutrizionista Villarini (Prevenire i tumori mangiando con gusto. Sperling Kupfer):

a cosa dire sì.

  1. Cereali integrali in chicco ben masticati, legumi e verdure di stagione, di terra e di mare (alghe);
  2. grassi del pesce, meglio quello azzurro, e dei semi di lino che assecondano il funzionamento dell’insulina;
  3. preferire olio evo (extravergineoliva) a quelli di semi;
  4. mangiare molte verdure,  e frutta fresca con la buccia;
  5. favorire condimenti e sapori con semi di sesamo, di girasole, mandorle, noci, zenzero, pepe, curry;
  6. preferire maggiormente stili di cottura lunghi e lenti come gli stufati;
  7. consumare verdure dolci come zucca, cavolo, carote, cipolle, rape, e tanto cereale  miglio;

A cosa dire no.

  1. Cibi raffinati come zucchero, pasta e pane bianco, dolci tradizionali di pasticceria, farine “00” e “0” (in favore delle integrali): tutta roba che fa alzare velocemente la glicemia;
  2. grassi saturi delle carni rosse (soprattutto in scatola), del latte, del burro, del formaggio, dei salumi;
  3. patate!!!!!!!!!

 

 

 

 

DISCLAIMER:
I CONTENUTI PRESENTATI IN QUESTO BLOG NON INTENDONO COMPLETARE NE’ SOSTITUIRE, IL PARERE DEL VOSTRO TERAPEUTA (MEDICO-PSICOLOGO-DIETOLOGO-MEDICINE ALTERNATIVE-ETC.) CURANTE DI FIDUCIA.

 

 

 


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